La giacca del designer
mostra
2024
un progetto di: lorenzo palmeri e mario scairato
progetto grafico di: federica marziale iadevaia
allestimento: LP + MS
fotografie di: gaia anselmi tamburini
ufficio stampa | nicoletta murialdo press office
location | lorenzelli arte - corso buenos aires 2, milano
i designer
denise bonapace (Scegli)
arman avetikyan (la nascita di una filosofia)
alessandro guerriero (la giacca desiderante)
giulio iacchetti (Giubba Talare)
martinelli venezia (Al Millimetro)
maria walter nielsen (Ice-breaker)
lorenzo palmeri (La tasca, quasi nascosta)
matteo ragni (Full Cotton Jacket)
elena salmistraro (Sei)
mario scairato (Swat)
attila veress (OnOff)
il materiale
Tutte le giacche sono state realizzate in fibra di TENCEL™ Limited
Edition prodotta da Lenzing.
la confezione
Tutte le giacche sono state realizzate da STP Company. System
and technology for protection.
Il tessuto grezzo è stato colorato da Colorsystem
(www.colorsystemsrl.com)
allestimento
Interamente realizzato con lastre di Cosmolite® by Stone Italiana,
un materiale composto al 100% di minerali riciclati.
Manichini realizzati in ferro da Lispi.
“la giacca del designer” beve Acqua Chiarella
grazie ad Alce Nero per succhi e taralli
Ci sono dei temi latenti e trasversali tra le ambizioni e gli interessi dei designer: lavorare con certe aziende, misurarsi con alcune tipologie di prodotto, riuscire a dire qualcosa di personale e allo stesso tempo universale, salvare il mondo…
Tra queste, per qualche ragione, c’è l’idea di disegnare un proprio abito, una sorta di divisa personale, qualcosa tra lo strumento di lavoro e il costume del supereroe. L’abito, il vestito, sono evidentemente tra i media che utilizziamo, più o meno consciamente, per relazionarci con il mondo. E con noi stessi. Lo facciamo tutti i giorni, pensandoci poco o tanto, dandogli importanza o negandogliela, in ogni caso operando una scelta. Come si dice, è impossibile scegliere di non comunicare. Forse non sempre, ma sicuramente spesso l’”abito fa il monaco”.
Il tema della giacca deriva da una predilezione personale per il capo e da una scelta di semplificazione, necessità di contenimento sulla genericità dell’idea di vestito. La giacca poi è in genere il capo da lavoro principale, il simbolo della divisa, militare e civile: la giacca del Cameriere, dell’Operaio, del Carabiniere, del Pilota di aeroplano, dell’Architetto, dell’Avvocato, dell’Ingegnere, dello Sportivo…All’interno del “sistema giacca” non abbiamo voluto dare alcun limite ai progettisti. Ognuno è stato libero di interpretare il tema secondo la propria misura e necessità, da cui deriva questa collezione eterogenea, di progetti così meravigliosamente diversi e personali.
Questo progetto nato dalla condivisione di un’idea tra designer si è subito animato grazie ad una serie bellissima di incontri e magie. Il primo con Carlo Covini che, entusiasta del progetto, ha costruito una collaborazione con Lenzing per cui abbiamo avuto la possibilità di lavorare con la fibra di TENCEL™ lyocell prodotta con fibre riciclate da un tessuto non tessuto, nato con lo scopo di proteggere i ghiacciai dallo scioglimento.
E ancora, grazie all’incontro con STP protect, azienda che ci ha messo a disposizione la sua competenza e storia per realizzare i carta modelli e poi i capi (impresa non semplice) al meglio, in modo impeccabile.
Grazie a Colorsystem, abbiamo potuto colorare i tessuti.
Con Lorenzelli Arte, stupenda galleria storica milanese, che è tornata al design con questa mostra abbiamo trovato una casa per esporre i progetti.
E ancora, Stone Italiana che ha supportato il progetto e realizzato fisicamente l’allestimento.
Lispi che ha prodotto i manichini disegnati ad hoc.
Acqua Chiarella che ci ha dato l’acqua.
Alce Nero che ci ha portato taralli, biscotti e succhi.
E ovviamente tutti i designer che hanno partecipato al progetto con il loro entusiasmo e le loro intuizioni.
Tutte opportunità nell'opportunità, un percorso iniziato come sempre da un’idea, un germoglio fragile poi cresciuto grazie ad una serie di incontri fortunati e virtuosi, una vera magia all’italiana.









